Partito da Milano, precisamente dai cantieri dell’EXPO 2015, il tour della legalità organizzato dalla CGIL ha fatto tappa a Rivarolo Canavese nella giornata di lunedì. La scelta di Rivarolo, unica tappa piemontese del tour, è dovuta al recente passato della cittadina e al presente che vede nel Canavese il radicamento dell’ndrangheta. Il tour è arrivato in mattinata con il pulmino, simbolo della campagna, ma dato il maltempo il comune di Rivarolo che ha patrocinato la giornata ha ospitato l’evento in sala consigliare.
La mattinata ha visto intervenire diversi sindaci della zona, dal “padrone” di casa Rostagno al sindaco di Cuorgnè concludendo con il vicesindaco di Feletto che ha raccontato delle minacce ricevute e della situazione di precaria legalità legata al suo comune. Le altre voci che si sono alternate al microfono avevano volti e impegno di diversi delegati e rappresentati della CGIL, dagli edili che hanno denunciato la situazione locale di precaria legalità in alcune aziende e di un sistema tutt’altro che pulito ancor più con il perdurare di questa crisi economica. Interventi che si sono susseguiti senza intoppi e che hanno dimostrato agli uditori come la rete che combatte ogni giorno le mafie sui nostri territori non sia solo composta da associazioni, politici e magistratura ma che anche il sindacato sia in prima linea. A più riprese ad esempio è stata citata la campagna della CGIL “Io riattivo il lavoro” che mira a riformare l’agenzia dei beni confiscati per permettere un riutilizzo più rapido e mirato delle aziende confiscate alle mafie. Un impegno che si è tradotto anche in proposta. Il presidio “Luigi Ioculano” è intervenuto portando il suo contributo parlando della nuova frontiera che la rete di Libera a livello nazionale e locale sta cercando di varcare: la creazione di un nuovo welfare che abbia al centro l’uomo. Dalla dignità del lavoro sottilineata parlando della campagna Miseria Ladra, passando ovviamente per i beni confiscati, vera nuova frontiera di un economia alternativa che può portare a nuovi orizzonti produttivi. Non poteva mancare un riferimento alle cooperative sociali, portato da Gigio Costanza, e all’importanza di queste per l’inserimento lavorativo di coloro che hanno più difficoltà.
Un incontro che non è stato solamente teorico ma ha prodotto anche alcuni risvolti pratici. Un intervento in particolare ha colpito la platea: Luigi, delegato sindacale al Gigante, ha ricordato alla platea che a Rivarolo c’è una piazza intitolata a Falcone e Borsellino ma che purtroppo è dimenticata da tutti. Perchè non ridarle la dignità giusta, visto che oggi è solo un anonimo parcheggio?
Una proposta che ha trovato subito terreno fertile: è infatti maturata l’idea di fare la manifestazione del 21 marzo proprio in quella piazza, cercando di compiere alcune opere per riqualificare la piazza stessa. Memoria e impegno che si fondono in un unico percorso che vede la città di Rivarolo protagonista. Spunti che derivano da un incontro positivo, che ha portato alla luce una rete territoriale che si sta piano a piano formando tra attori sociali di diversa natura ma schierati dalla stessa parte.