Riassunto seconda Udienza Processo Minotauro ( 26 Ottobre )

Venerdì 26 ottobre si è tenuta presso l’aula bunker del carcere Lorusso e Cutugno di Torino la seconda udienza del processo Minotauro.

Dopo l’appello, il Magistrato si è pronunciato rispetto alle richieste di costituzione di parte civile, tutte accettate, tranne quella del Comune di Leinì per un vizio processuale: all’udienza era presente un altro avvocato rispetto a chi aveva depositato la domanda di ammissione a parte civile, senza l’indispensabile delega.

La costituzione di Libera è stata accettata, in quanto la lotta alle mafie è nei suoi valori basilari, che sono stati ampiamente offesi, ed è stata accolta a “ragione della propria esistenza”. Rispetto agli altri Enti territoriali, la domanda è stata accolta in quanto gli avvenimenti sono successi sul loro territorio, “offesi” in quanto tali Enti sono competenti per “materia” e per “ territorialità” e lesi dunque dall’operato della ‘ndrangheta.

Successivamente il Magistrato si è espresso rispetto alla richiesta di trasferimento del processo in Calabria: tale richiesta è stata rifiutata perché:

–          La Bastarda (“particolarmente radicata nel territorio di Cuorgnè”…!) era un’organizzazione autonoma, non autorizzata dalle analoghe organizzazioni calabresi;

–          Tutti riconoscevano la supremazia del defunto Catalano Giuseppe, per cui aveva un proprio leader ed era autonoma;

–          Avevano a disposizione armi, denaro e quant’altro sul territorio piemontese…

–          Il Magistrato ha portato anche la motivazione che è un po’ come se tutti i processi per camorra allora dovrebbero celebrarsi a Napoli, per ‘ndrangheta a Reggio Calabria, per mafia a Palermo, e che ciò non ha proprio senso!

A questo punto l’avvocato di Macrì Nicola ha chiesto di separare il suo fascicolo dal resto del processo, in quanto intende chiedere il patteggiamento. Dopo un intervallo, tale richiesta è stata accolta, fissando già un’udienza per la discussione del suo caso.

La Procura ha fatto presente che ci sono ulteriori intercettazioni ambientali e che vorrebbe la trascrizione delle 4500 intercettazioni telefoniche ed ambientali. Il dibattito su questo punto è andato avanti a lungo, perché il Magistrato riteneva tale trascrizione una spesa non da poco e anche una perdita di tempo, visto che è sua volontà che il processo sia ragionevole in termine di durata temporale. Inoltre da più avvocati della difesa è venuto fuori che l’originale di queste intercettazioni è stato eliminato e che quindi non ci sono più le “prove”. La questione è stata risolta dicendo che le copie di tali conversazioni, essendo su supporto digitale, è un po’ come se fossero dei “cloni” e non delle copie, per cui sono più che accettabili ai fini del procedimento in corso.

Successivamente le parti della difesa , della Procura e delle parti civili hanno elencato che cosa avevano intenzione di sottoporre come prove a propria difesa e quelle incriminanti, per cui molti convocheranno testimoni che forniranno la loro deposizione, molti porteranno fatture, scontrini, contratti di lavoro e informazioni sul proprio patrimonio per provare la liceità di alcune delle loro entrate. Alcuni hanno citato a loro discolpa alcune sentenze, per es. Papotti chiama in causa la dissociazione di Catalano Giuseppe del marzo 2012 come prova a difesa e un altro avvocato di un tizio di Chivasso ha richiamato l’attenzione su una sentenza di aprile 2012 in cui il tizio risulta escluso da reati di mafia…

Il Comune di Volpiano è in possesso di giornali, riprese TV e simili per provare che Nevio Coral ha danneggiato l’immagine del Comune.

La prossima udienza si terrà il 2/11 alle h.9.15, udienza nella quale si cominceranno a sentire 3 colonnelli di Torino in merito all’attività investigativa svolta.

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